Chiara Davoli
Chiara Davoli è una sociologa, attivista e appassionata di immagine e fotografia. Si è laureata in Sociologia alla Sapienza Università di Roma, dove ha conseguito il dottorato in Sociologia e Scienze Sociali Applicate. Dal 2012 svolge attività di ricerca e collaborazione con diversi gruppi di ricerca e presso diversi Istituti e Università, tra cui l’Università di Siena.
Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Urbino, e collabora con l’Osservatorio sulla Città Globale dell’Istituto “S.Pio V” di Roma .
Le sue ricerche si concentrano principalmente su temi legati alle questioni abitative e urbane, alle disuguaglianze sociali e di genere, al diritto all’abitare, alle forme di mobilitazione e alle pratiche dal basso, nonché sullo sfruttamento lavorativo, sul caporalato e sui processi migratori.
È autrice di diversi articoli e saggi in volumi collettanei ed è co-autrice – insieme a Valeria Tarditi – del libro “Lavoro Diseguale. Voci, esperienze ed immaginari delle donne” (Castelvecchi, 2023).
A novembre 2025 è uscito il libro “Abitare in affitto. Le nuove frontiere della speculazione immobiliare” scritto con con Stefano Portelli (Armando Editore).
Scrive per diverse riviste e siti di informazione e approfondimento, come Monitor e Jacobin-Italia.
Un passo indietro. Durante gli anni della scuola decide di prendere in mano vecchie macchinette fotografiche trovate a casa e inizia a scattare foto. Per anni si cimenta nella fotografia da autodidatta. Da subito la macchina fotografica diventa uno strumento comunicativo ed espressivo per esplorare la realtà e per restituire una visione del mondo. Nell’ottobre del 2010 inizia il corso di fotografia “Storia sociale dell’immagine fotografica” tenuto dal fotografo Tano d’Amico, presso il Centro Sperimentale di Fotografia (C.S.F.). Frequenta diversi corsi di fotografia e reportage in alcune scuole di Roma ed espone i propri lavori in diverse occasioni. Inizia a fotografare per vari eventi; in particolare partecipa al progetto artistico e culturale Derooms, realizzato da un gruppo di artisti/e e studenti/esse per “decostruire e ricomporre il ruolo delle art gallery” e per recuperare mezzi di produzione e di sperimentazione, autogestire gli spazi, condividere conoscenze e tecniche.
Ha continuato la sua formazione attraverso corsi di grafica, illustrazione ed editoria in diverse scuole, soprattutto la Scuola d’Arti e dei Mestieri del Comune di Roma.
Nel tempo arricchisce il suo percorso formativo e lavorativo orientandosi sull’insieme dei processi educativi che pensano il bambino e l’adolescente come parte attiva dell’esperienza. Ha svolto attività ludiche ed educative per stimolare le abilità comunicative ed espressive attraverso il gioco e l’arte.