Chiara Davoli
Chiara Davoli è una sociologa e ricercatrice. Si è laureata in Sociologia alla Sapienza Università di Roma, dove ha svolto anche il dottorato di ricerca in Sociologia e Scienze Sociali Applicate.
È assegnista di ricerca presso l’Università di Siena e collabora con l’Osservatorio sulla Città Globale dell’Istituto “S. Pio V” di Roma e con il Laboratorio sulle Disuguaglianze di Siena. Ha svolto attività di ricerca e collaborazione presso diversi Istituti ed è autrice di articoli e saggi in volumi collettanei. È co-autrice insieme a Valeria Tarditi di “Lavoro Diseguale. Voci. esperienze ed immaginari delle donne” (Castelvecchi, 2023). Tra i vari argomenti si è occupata anche di disuguaglianze sociali, povertà, problema abitativo, diritto alla città, lotte e pratiche dal basso, sfruttamento e caporalato.
Durante gli anni della scuola decide di prendere in mano vecchie macchinette fotografiche trovate a casa e inizia a scattare foto. Per anni si cimenterà nella fotografia da autodidatta. Da subito la macchina fotografia diventerà uno strumento comunicativo ed espressivo per esplorare la realtà e per restituire una propria visione del mondo. Nell’ottobre del 2010 inizia il corso di fotografia “Storia sociale dell’immagine fotografica” tenuto dal fotografo Tano d’Amico, presso il Centro Sperimentale di Fotografia (C.S.F.). Frequenta un paio di corsi di fotografia e reportage in alcune scuole di Roma ed espone i propri lavori in diverse occasioni. Inizia a fotografare per diversi eventi auto-organizzati; in particolare partecipa al progetto artistico e culturale Derooms, realizzato da un gruppo di artisti/e e studenti/esse per “decostruire e ricomporre il ruolo delle art gallery” e per recuperare mezzi di produzione e di sperimentazione, autogestire gli spazi e metterli in comune, condividere conoscenze e tecniche.
Nel tempo arricchisce il suo percorso formativo e lavorativo orientandosi sull’insieme dei processi educativi che pensano il bambino e l’adolescente come parte attiva dell’esperienza. Propone attività ludiche ed educative con l’obiettivo di stimolare le abilità comunicative ed espressive sia attraverso il gioco sia attraverso l’arte.
È attiva in diversi collettivi e organizzazioni di movimento. Anche i suoi lavori di ricerca risentono della sua impostazione e della sua visione politica del mondo. Lo studio e la ricerca, l’arte e le creazioni sono forme di militanza intese come partecipazione attiva e impegno per e con la causa che si abbraccia. Il progetto IUR MAP realizzato con Leroy è l’esempio di questo connubio di ricerca, studio, arte e attivismo politico.