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Tag: biennale di architettura

IURMAP alla Biennale di Architettura: nel padiglione austriaco per raccontare intelligenze collettive che resistono.

Siamo da poco tornati dalla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dove abbiamo avuto l’onore di partecipare con un nostro contributo all’interno del Padiglione Austriaco, “Agency for Better Living”, curato da Sabine Pollak, Michael Obrist e Lorenzo Romito.

Il padiglione mette in dialogo due città emblematiche: Vienna, modello europeo di pianificazione pubblica e diritto all’abitare accessibile, e Roma, città cresciuta senza un disegno organico, segnata da gravi carenze strutturali e da una speculazione aggressiva. Un contesto in cui il formale e l’informale convivono da sempre, dando vita a una geografia urbana complessa, contraddittoria ma profondamente viva.

Nel cuore del tema di questa edizione – “Intelligenze Artificiali, Collettive e Naturali” – ci siamo riconosciuti in quella parte che parla di intelligenze collettive e forze naturali capaci di trasformare lo spazio urbano attraverso pratiche concrete di riappropriazione, rigenerazione e mutualismo.

Come Iurmap, abbiamo contribuito con un lavoro che vuole rendere visibili queste energie: quelle che agiscono dentro e contro le crepe delle città, che trasformano rovine in possibilità, abbandoni in comunità. Crediamo che proprio dove manca la politica pubblica, nascano risposte collettive e creative che mettono in campo un’altra idea di città.

All’interno del padiglione vivono e si intrecciano esperienze che raccontano decenni di lotte e invenzioni urbane: il popolo curdo di Ararat, il 4Stelle Hotel raccontato dal documentario di Valerio Muscella e Paolo Palermo, Metropoliz e il MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove, il Quarticciolo Ribelle, il Lago Bullicante ExSnia, Spin Time Labs e molte altre realtà che ogni giorno costruiscono alternative praticabili alla marginalità, alla stigmatizzazione sociale e alla continua privatizzazione dello spazio urbano. Tutte queste esperienze ogni giorno agiscono come una vera e propria intelligenza collettiva capace di generare città più giuste, inclusive e profondamente vive .

Sono storie che non si limitano a resistere, ma aprono visioni di futuro possibile. E raccontarle, dentro uno spazio internazionale come la Biennale, significa riconoscere il valore trasformativo di queste esperienze.

Tutto questo è stato possibile grazie a una fitta rete di soggettività e realtà che hanno collaborato alla costruzione di questo progetto, come Stalker/NoWorking, MAd’O – Museo dell’Atto di Ospitalità, Spin Time Labs.

L’abitare non è solo una condizione materiale, ma una pratica politica di riconquista dello spazio e del benessere personale e collettivo.

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